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Grazia Bologna, La letteratura come fonte storica

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TESTO NARRATIVO E STORIA DELLE MENTALITA'

Il testo narrativo, infatti, essendo una rappresentazione altamente soggettiva della realtà, può essere considerato fonte storica valida a tutti gli effetti solo da coloro che vedono nella letteratura una vera “mimesi” della realtà. C'è poi chi cerca nel testo narrativo il “dettaglio involontariamente rivelatore” utile per la storia sociale e per la storia delle mentalità, mentre l'atteggiamento più diffuso consiste nel considerarlo utile solo come fonte per la storia delle mentalità, definibile come una sorta di “antropologia storica” , in cui sono state superate le barriere tra storia, sociologia ed etnologia. Questa sorta di approccio alla ricerca storica ha riscosso un certo successo, in quanto, come dice Topolski, “…E' sempre più accentuata l'esigenza, da parte degli storici, a sapere sempre di più sulle trasformazioni nella cultura, nei comportamenti, motivazioni e atteggiamenti , nelle coscienze, nei valori caratteristici per individui, per i gruppi umani delle svariate epoche e territori”.
La possibilità di trattare la letteratura come riflesso di processi storici definiti ci introduce al centro stesso delle tendenze più moderne della storia sociale. Tali tendenze rappresentano l'aspirazione a giungere al cuore dei processi storici, ad andare, per quanto possibile, oltre la sfera degli avvenimenti.


 

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