INTRODUZIONE

Tutti quanti noi siamo convinti, e l'abbiamo sperimentato un attimo fa con la presentazione delle persone in carne e ossa davanti a noi, della potenza che ha il rapporto con le persone che hanno vissuto un'esperienza e della differenza che passa fra questo e la storia che sta scritta nei libri, un rapporto molto più freddo in cui anche per i bambini, per i ragazzi, diventa difficile capire che dietro quelle parole ci sono vicende, persone, sofferenze, gioie, tutto quello che fa la vita delle persone.
D'altra parte, quando siamo a scuola, come insegnanti abbiamo diversi problemi. Ad esempio, abbiamo un problema enorme che è quello dei tempi. La didattica di laboratorio richiede molto tempo ed è una delle ragioni per cui, per quanto da anni sia gli insegnanti, sia gli specialisti che studiano i processi di apprendimento, riconoscano che si impara facendo, ricostruendo a partire dalle fonti, con un'attività diretta e svolta in prima persona dagli studenti, in realtà c'è una persistenza della didattica tradizionale, della lezione - del manuale - con cui tutti noi continuiamo a scontrarci. Per cercare di capire cosa succede quando noi adottiamo un tipo di didattica o un altro (e anche per risolvere il problema dei tempi richiesti) ho portato del materiale da sottoporre ad una riflessione comune. Mi scuso se il materiale non è pertinente alla storia contemporanea, perché questo non è il mio campo, però credo che per il discorso che voglio fare possa essere significativo lo stesso.

• introduzione
• la lezione
• il manuale
• il testo di uno storico
• presupposti psico-pedagogici della didattica di laboratorio
• imparare a vedere: una ricerca sull'uso delle fonti visive nell'apprendimento storico
• l'ambiguità della fotografia: da problema a risorsa
• la fotografia come documento
• la mutua costruzione dell'identità
• bibliografia