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Alberto De Bernardi, Le rilevanze storiografiche del '900

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7. IL SECOLO DEL TECNOLOGIA

Ci sarebbe da aggiungere un'ultima rilevanza, il fatto che il secolo XX è il secolo della tecnica. Questo grande problema della produzione e del controllo della tecnologia è una questione che non possiamo sottovalutare, perché noi e i nostri studenti maneggiamo quotidianamente questa tecnologia in modo tale che essa forma la nostra identità. Non possiamo allora non fornire anche attraverso la storia - ma ovviamente non solo attraverso la storia - strumenti critici sulla gestione della tecnologia: già Heidegger aveva posto il nesso uomo-tecnologia come nodo cruciale del secolo, che ridefinisce l'identità dell'uomo e, per certi aspetti, il problema di che cosa sia, in questo secolo, la libertà. Fornire tali strumenti critici su questi problemi chiama ovviamente in causa anche altre materie oltre alla storia, come la filosofia e la letteratura.
Ecco allora che noi abbiamo una griglia di alcune grandi questioni all'interno delle quali leggere il XX secolo. Questo significa, e qui concludo, che io devo saper buttare via una serie di fatti poco rilevanti. Ad esempio non è assolutamente necessario che gli studenti sappiano come funzionava il Gran Consiglio del fascismo o meccanismi minuti del sistema corporativo, mentre semmai devono capire che mentre qui si stava costruendo questo sistema, in India c'era Gandhi che ne stava costruendo un altro, che avrebbe avuto una grande importanza nel nostro secolo.
Voi avete visto che non ho posto, nella costruzione di queste rilevanze, nessuna periodizzazione interna al secolo, quindi non c'è, ad esempio, il mondo visto prima o dopo il 1945. Ci sono queste periodizzazioni relative a singoli aspetti, come le relazioni internazionali, la fine dei fascismi, la crisi dei totalitarismi, ma ci sono dei processi che vanno letti al di là di questi elementi periodizzanti: non c'è dubbio ad esempio che la decolonizzazione è un processo che non ha questo tipo di scansioni, che ne ha altre.
Non ho parlato di economia perché se, come insegnante, ho affrontato bene il meccanismo dell'industrializzazione nell'Ottocento tutto sommato non ho molto da aggiungere, il resto non è che un processo di estensione, di mondializzazione di questo processo.
Se noi teniamo insieme questa serie di rilevanze di vario tipo, e se a ognuna di esse dedichiamo un certo tempo e selezioniamo in un manuale, cronologico come tutti quelli che si sono sul mercato, gli argomenti con cui riempire questi contenuti, noi abbiamo fatto un programma serio sul Novecento. E' un programma che si può fare anche in senso cronologico, ma che certamente è meglio fare per esplorazione di temi e problemi: il Novecento, cioè, come un mosaico di cui costruire una serie di tasselli, consapevoli che il mosaico non lo potremo comporre interamente, ma che potremo farci dentro dei carotaggi sui nodi complessi che gli insegnanti sceglieranno. Bisogna poi che tale scelta dei temi non sia solo su certi settori (solo l'economia, o solo la politica), né dare luogo a specialismi precoci e fuori luogo, perché l'ambito degli specialismi è l'università.


 

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