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LABORATORIO DI STORIA > gli interventi degli esperti > l'uso delle fonti > il giornale storico: un'esperienza didattica tra italiano e storia

Carla Cavallotto, Patrizia Vayola, Il giornale storico: un'esperienza didattica tra italiano e storia

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Il prodotto

Il giornale si è articolato su 16 pagine.
Quattro pagine sono state dedicate all’informazione politica: due sulla politica interna (gravitanti intorno alle problematiche relative all’unificazione con un’intervista a Cavour, il resoconto di un discorsi parlamentare di Garibaldi, informazioni e dati ricavati da una prima inchiesta parlamentare sui problemi posti dall’unificazione, cronache relative alle prime azioni di brigantaggio nel sud Italia), due sulla politica estera (una prima sullo scoppio della guerra di secessione americana con un’intervista a lincoln, la cronaca della caduta di Fort Sumter e un reportage sulla condizione degli schiavi e una seconda sulla fine della servitù della gleba in Russia, comprensiva di una scheda biografica sullo zar Alessandro II e di dati sull’economia del paese).
Ad esse seguivano due pagine di cronaca nazionale (con vari pezzi tra cui spiccavano una interessante intervista alla contessa di Castiglione, comprensiva di scheda biografica, un articolo sull’organizzazione dell’esposizione agraria che si sarebbe tenuta in settembre a Firenze, il resoconto di un’indagine statistica sulle condizioni igienico-sanitarie della popolazione desunte dai dati della leva militare, la cronaca di una protesta di giovani dell’Università di Torino che si opponevano all’aumento delle tasse universitarie) e una di cronaca nera in cui spiccava un misterioso duplice assassinio su una nave in rotta tra Genova e Marsiglia e le accuse ad un prelato sospettato di abusi sulla sua perpetua.
Le tre pagine successive sono state riservate a cultura e spettacoli. Una è stata interamente dedicata alla ripubblicazione, in versione espunta dopo il processo per oscenità, della raccolta di poesie Le fleur du mal, di Baudelaire, con articoli di critica letteraria pro e contro l’opera del poeta francese. Una seconda, sempre di letteratura, sulla pubblicazione di diversi romanzi importanti: Umiliati e offesi, di Dostoevskij, uscito a puntate sul settimanale russo Vremja, una recensione di Madame Bovary, pubblicato pochi mesi prima da Flaubert, I carbonari della montagna del giovane Verga. La terza invece era dedicata alle altre arti con il resoconto dell’esposizione, al Salon di Parigi di alcuni quadri di Manet che avevano suscitato molte polemiche, un’intervista a Giovanni Fattori, la recensione della prima, all’Operà di Parigi, del Tannhäuser di Wagner, accolta con freddezza dagli spettatori e il resoconto di un balletto della famosa danzatrice Amalia Ferraris.
Il giornale prevedeva poi una pagina di informazione scientifica, dedicata alle cure naturali e ai nuovi metodi di lotta contro le malattie delle viti che prevedevano l’uso dello zolfo e una di sport con notizie sull’apertura della Società di Ginnastica di Torino e informazioni sulla palla a mano.
Chiudevano il giornale tre pagine dedicate alla cronaca artigiana che si incentravano sulle modifiche apportate al Palio di Asti (che cominciava ad essere corso in tondo nell’appena costruita Piazza del palio e non più “in lungo”, dalla Madonna del Pilone a Corso Alfieri), sulla stagione teatrale dell’appena inaugurato Teatro Alfieri, sulle prospettive della viticoltura nella provincia e su una serie di fatti di cronaca locale (l’incremento dei casi di idrofobia, la riapertura dei corsi serali per adulti analfabeti con relative proteste dei maestri che chiedevano aumenti di stipendio, spettacoli locali e pubblicità dell’epoca ricavate dai giornali del 1861.
La sedicesima pagina era ovviamente la prima, particolarmente curata dalla redazione che ha lungamente discusso sulla selezione delle notizie (si è deciso di aprire con l’intervista al Primo Ministro) sul tema dell’articolo di fondo (le prospettive dei rapporti con il Papato) e sulla titolazione.
Rimaneva a quel punto solo la concretizzazione del progetto: il passaggio dai menabò alla vera e propria impaginazione. Purtroppo il cospicuo numero di pagine non consentiva una ampia diffusione a causa dei costi tipografici e si rischiava di veder vanificato tutto il lavoro (che ha accompagnato i ragazzi per l’intero anno scolastico con riunioni a cadenza quindicinale).
In soccorso è giunta la redazione di Asti de La Stampa che, grazie alla disponibilità del suo direttore, dott. Miravalle, ha trovato i fondi necessari per far uscire, con diffusione provinciale, per i tipi del quotidiano, quattro pagine con una scelta degli articoli più salienti, mettendo a disposizione tutte le risorse e le competenze della redazione.
Il 20 maggio, quindi, Asti 1861, ha visto la luce ed è entrata in tutte le case dei lettori astigiani, con grande soddisfazione dei ragazzi e delle insegnanti che sperano, per l’anno scolastico che inizia adesso, di trovare i fondi necessari per pubblicarne anche la versione integrale.
Questa esperienza è stata , infatti , davvero coinvolgente per allievi e docenti: ha insegnato a lavorare meglio insieme, mettendo in comune conoscenze e competenze, ha permesso un approccio metodologico alle fonti che ha trasformato in eventi reali ed interessanti le narrazioni dei testi storici. Infine, la creazione di un giornale è stata una bella occasione per entrare nel vivo del linguaggio giornalistico e per impadronirsi di tecniche comunicative che potenziano la capacità di esprimersi con efficacia e consentono di accostarsi in modo più scaltrito e critico al mondo attuale.

 


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