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Costruire un giornale storico: Asti 1861 

  di Carla Cavallotto e Patrizia Vayola

IL PRODOTTO

leggi il giornale

 Il giornale progettato è stato articolato su 16 pagine.

Quattro pagine sono state dedicate all’informazione politica: due sulla politica interna (gravitanti intorno alle problematiche relative all’unificazione con un’intervista a Cavour, il resoconto di un discorso parlamentare di Garibaldi, informazioni e dati ricavati da una prima inchiesta parlamentare sui problemi posti dall’unificazione, cronache relative alle prime azioni di brigantaggio nel sud Italia), due sulla politica estera (una prima sullo scoppio della guerra di secessione americana con un’intervista a Lincoln, la cronaca della caduta di Fort Sumter e un reportage sulla condizione degli schiavi e una seconda sulla fine della servitù della gleba in Russia, comprensiva di una scheda biografica sullo zar Alessandro II e di dati sull’economia del paese). 

Ad esse seguivano due pagine di cronaca nazionale (con vari pezzi tra cui spiccavano una interessante intervista alla contessa di Castiglione, comprensiva di scheda biografica, un articolo sull’organizzazione dell’esposizione agraria che si sarebbe tenuta in settembre a Firenze, il resoconto di un’indagine statistica sulle condizioni igienico-sanitarie della popolazione desunte dai dati della leva militare, la cronaca di una protesta di giovani dell’Università di Torino che si opponevano all’aumento delle tasse universitarie) e una di cronaca nera in cui spiccava un misterioso duplice assassinio su una nave in rotta tra Genova e Marsiglia e le accuse ad un prelato sospettato di abusi sulla sua perpetua.

Le tre pagine successive sono state riservate a cultura e spettacoli. Una è stata interamente dedicata alla ripubblicazione, in versione espunta dopo il processo per oscenità, della raccolta di poesie Le fleur du mal, di Baudelaire, con articoli di critica letteraria pro e contro l’opera del poeta francese. Una seconda, sempre di letteratura, sulla pubblicazione di diversi romanzi importanti: Umiliati e offesi, di Dostoevskij, uscito a puntate sul settimanale russo Vremja, una recensione di Madame Bovary, pubblicato pochi mesi prima da Flaubert, I carbonari della montagna del giovane Verga. La terza invece era dedicata alle altre arti con il resoconto dell’esposizione, al Salon di Parigi di alcuni quadri di Manet che avevano suscitato molte polemiche, un’intervista a Giovanni Fattori, la recensione della prima, all’Operà di Parigi, del Tannhäuser di Wagner, accolta con freddezza dagli spettatori e il resoconto di un balletto della famosa danzatrice Amalia Ferraris.

Il giornale prevedeva poi una pagina di informazione scientifica, dedicata alle cure naturali e ai nuovi metodi di lotta contro le malattie delle viti che prevedevano l’uso dello zolfo e una di sport con notizie sull’apertura della Società di Ginnastica di Torino e informazioni sulla palla a mano.

Chiudevano il giornale tre pagine dedicate alla cronaca astigiana che si incentravano sulle modifiche apportate al Palio di Asti (che cominciava ad essere corso in tondo nell’appena costruita Piazza del palio e non più “in lungo”, dalla Madonna del Pilone a Corso Alfieri), sulla stagione teatrale dell’appena inaugurato Teatro Alfieri, sulle prospettive della viticoltura nella provincia e su una serie di fatti di cronaca locale (l’incremento dei casi di idrofobia, la riapertura dei corsi serali per adulti analfabeti con relative proteste dei maestri che chiedevano aumenti di stipendio, spettacoli locali e pubblicità dell’epoca ricavate dai giornali del 1861.

La sedicesima pagina era ovviamente la prima, particolarmente curata dalla redazione che ha lungamente discusso sulla selezione delle notizie (si è deciso di aprire con l’intervista al Primo Ministro) sul tema dell’articolo di fondo (le prospettive dei rapporti con il Papato) e sulla titolazione.

Di queste pagine quelle realmente pubblicate sono quattro: interni, esteri, cultura, cronaca locale (vedi oggetto didattico allegato), rimpaginate presso la redazione artigiana del quotidiano “La Stampa”, e pubblicate nel corpo del giornale, nella sezione della cronaca locale, e distribuite quindi in 25.000 copie su territorio provinciale.

La perdita della ricchezza di articoli del progetto originario è stata in qualche modo compensata dall’entità della diffusione del lavoro e quindi dalla maggior fruizione di esso da parte di lettori extrascolastici.