SI CHIAMAVA
ANNA FRANK

IL PROCESSO

PREMESSA : Come è nata l' idea di questa esperienza

Nel 1998, a 60 anni dall'emanazione delle leggi razziali in Italia, un gruppo di Istituti, Associazioni e Centri culturali astigiani decisero di ricordare tale triste evento attraverso una serie di iniziative, raccolte sotto il termine ebraico ZAKHOR (= ricordare). Le scuole erano state invitate ad aderire a tale progetto e io avevo subito pensato che la scuola in cui insegno, intitolata ad "ANNA FRANK", non dovesse sottrarsi all'impegno di ricordare quella ragazzina diventata il simbolo della SHOA'.
Si trattava di decidere COME partecipare, tenendo conto della realtà in cui operavo, una II e una IV a modulo.
Esclusa la II, esaminai il problema sotto due aspetti:

MOTIVI PER NON PARTECIPARE

  • Non insegno storia, ma lingua italiana ed educazione musicale.

  • In IV non si tratta il periodo storico in va inserita la figura di A.FRANK.

  • La classe era una di quelle che in genere si definiscono "difficili" per problemi di comportamento e di apprendimento.

MOTIVI PER PARTECIPARE

  • Trattare con i ragazzi un argomento "da grandi", poteva motivarli ad assumere comportamenti più responsabili.
  • Progettare un lavoro da portare fuori dalla classe, poteva migliorare l'autostima con riflessi positivi anche nello studio.

  • Sapevo che sarebbero stati entusiasti della proposta, perché spesso chiedevano informazioni su A.FRANK e sul periodo storico da lei vissuto.

  • La classe possedeva già alcune conoscenze utili a inserire A.FRANK nel suo contesto storico, in quanto l'anno precedente avevamo raccolto dati, documenti e articoli relativi alla vita di genitori, nonni e bisnonni. La striscia del tempo costruita in classe li conservava accanto ad alcuni dati della storia ufficiale, a cui si erano incrociate le storie familiari.

  • La lingua italiana è una disciplina trasversale a tutte le altre, e avrei potuto fissare degli obiettivi propri dell'area linguistica, usando la "storia" come contenuto.

  • I testi scritti avrebbero potuto essere stampati col computer, durante le ore di laboratorio previste.

A questo punto decisi di partecipare, proponendomi obiettivi minimi e riservandomi, nel corso dell'esperienza, di portare eventuali modifiche.

OBIETTIVI MINIMI

- Scoprire chi era Anna Frank attraverso la lettura di una parte del suo diario e la visione del primo film su di lei.

- Cercare documenti (testimonianze - fotografie ) per avere un riscontro "oggettivo" a ciò che avevamo letto e visto.

- Elaborare dei testi che, con le fotografie, potessero presentare Anna Frank attraverso una serie di cartelloni da esporre nell'atrio della scuola.

A T T I V I T A'

RICERCA DEI TESTI E LETTURA

Era importante che ogni alunno avesse il testo del DIARIO e pertanto ho procurato le copie mancanti attraverso i prestiti dell'Istituto per la Resistenza , della Biblioteca Astense e del Cepros.
In classe leggevo io, perché la lettura non doveva essere un momento di "prova", ma di ascolto e di riflessione;a casa gli alunni rileggeva quanto ascoltato in classe, cercavano e spiegavano i termini più difficili, ma senza esserne obbligati. Molti andavano avanti da soli, spinti dalla curiosità.

VISIONE DEL FILM

Quando siamo arrivati alla descrizione dell'alloggio segreto, ho proposto la visione del film. Trovare il film del 1960, girato sotto la supervisione del padre, non è stato facile, ma era assolutamente improponibile una versione degli anni ottanta, a colori, e con l'attrice che impersonava Anna conosciuta come protagonista di una serie di telefilm!
Ho insistito sul fatto che il film non era un documento, ma poteva avere valore di "fonte", perché il padre di Anna aveva controllato la corrispondenza tra i fatti presentati nel film e quelli veramente accaduti.
Noi, da parte nostra, abbiamo poi controllato la corrispondenza tra il luogo in cui era stato girato il film (l'alloggio segreto) e la documentazione (depliant, cartoline) fornita dalla FONDAZIONE ANNA FRANK di Amsterdam.
Il film è stato visto integralmente, ma con frequenti interruzioni, per rispondere alle domande dei ragazzi o per verificare la comprensione; la visione ha richiesto quindi due lezioni.
Ho poi preparato due schede di lettura del film, che prendono in esame il linguaggio proprio del mezzo.
Sarebbe stato opportuno studiare anche una scheda per evidenziare gli elementi che documentavanol'aderenza al momento storico, ma questa ricerca l'abbiamo svolta oralmente .

UN INCONTRO IMPREVISTO

Ad un certo punto del nostro lavoro, si è inserito un elemento nuovo, di quelli che bisogna cogliere al volo.
E' venuto ad Asti il prof. Luzzatto, Presidente delle Comunità Israelitiche Italiane, invitato a ricevere la cittadinanza onoraria. Lo accompagnava la moglie, che conoscevo bene da anni e sapevo disponibile a parlare ai ragazzi delle scuole.L'ho quindi invitata a venire a scuola, dove si è incontrata con la mia classe e la V, e ha raccontato quello che era successo a lei e alla sua famiglia a causa delle leggi razziali e dell'occupazione tedesca.
E' stato un momento molto utile per dare un'idea dell'immensità della SHOA' e non restringrerla alla sola figura di Anna Frank.

RICERCA DI DOCUMENTI

Quando la lettura si stava rivelando meno adatta a ragazzini delle elementari, ho lasciato che la continuasse solo chi lo voleva ( sono stati solo due o tre, e non fino alla fine).
Era il momento di cominciare ad elaborare qualcosa per iscritto, ma ci voleva uno spunto concreto da cui partire.
Ho quindi proposto di farsi accompagnare al Cepros, dove sapevo esserci libri ricchi di fotografie e un dossier con articoli ed opuscoli vari, utili al nostro lavoro.
Non ho portato la classe intera in orario scolastico per motivi organizzativi.
In seguito al mio invito, per due venerdì, dalle 15 alle 17, tre alunni sono venuti e insieme abbiamo selezionato il materiale che poteva servirci.

STESURA DEI TESTI

Durante i mesi di aprile/maggio, al venerdì, durante la compresenza, ho lavorato con solo metà classe, divisa ancora a gruppetti di due alunni.
Scelto un documento, scrivevano brevi testi o didascalie.
Per farlo, osservavano la fotografia, cercavano le pagine del diario a cui poteva riferirsi, selezionavano le informazioni che ritenevano importanti e le rielaboravano in un breve testo personale, o semplicemente esprimevano una riflessione.

S T A M P A

Al momento di stampare i testi, non abbiamo potuto usufruire del laboratorio di informatica per vari motivi (distanza dalla scuola - impossibilità a conciliar orari dei pulmini con i nostri e quelli delle altre classi che già frequentavano il laboratorio).
Di conseguenza i testi sono stati scritti e stampati a casa dagli alunni che avevano il computer.

COSTRUZIONE DEI CARTELLONI

Quando i testi furono pronti, si trattò di costruire praticamente i cartelloni per la mostra da allestire nell'atrio della scuola. Si decise di costruire quattro cartelloni, così intitolati:

- SI CHIAMAVA ANNA FRANK : fotografie di Anna e le sue amiche fino al giorno in cui ricevette in regalo il diario, con riferimenti anche ai fatti storici che avevano condizionato la vita della sua famiglia.

- IL DIARIO E LA FUGA NELL'ALLOGGIO SEGRETO

- L'ALLOGGIO SEGRETO ED I SUOI ABITANTI

- DOPO L'ARRESTO

 Restava comunque ancora del materiale, che utilizzeremo quest'anno in V per il giornalino da realizzarsi con la scuola media "JONA".

LA MOSTRA, MA NON SOLO…..

Vedendo che i motivi che mi avevo convinta a partecipare al progetto si erano rivelati validi e i risultati conseguiti erano davvero buoni, contattai le insegnanti della scuola media MARTIRI DELLA LIBERTA' , che stavano lavorando ad uno spettacolo intitolato "LA MEMORIA - LA GUERRA - LA VITA".
Proposi di esporre nell'atrio della loro scuola i nostri cartelloni e di inserire un canto, interpretato dai miei alunni, nella parte dello spettacolo intitolato "MEMORIA".
Concludemmo così, in modo molto suggestivo e commovente, un quadrimestre di lavoro molto intenso, ma che aveva prodotto, in termini di partecipazione emotiva e di costruzione del sapere, molto più di quanto avessi osato sperare.

IL FUTURO

La ricerca svolta sarà il punto di partenza del progetto che prevede la realizzazione di affreschi nella scuola per illustrare la vita di Anna Frank.
Il progetto, ideato da ALESSANDRO BORIO, ha avuto il patrocinio del Parlamento Europeo.

L'ins. RITA DE ALEXANDRIS


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