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storia delle donne APPROFONDIMENTO 2

APPROFONDIMENTO - VITA

  di Agnese Argenta

Stampa locale durante il periodo bellico

"Provincia di Asti" - 13/03/43

Appello alle donne fasciste

La mobilitazione civile della donna non è stata totale e forse non lo sarà nemmeno in seguito. Ma le donne possono considerarsi tutte spiritualmente mobilitate. In tutti i tempi, nei momenti più tragici della storia di ogni popolo, le virtù ed il valore femminile hanno avuto il maggior peso nella riuscita delle più gravi imprese. Le cronache non hanno dimenticato i nomi delle donne che si sono distinte ed hanno contribuito con il loro valore alla vittoria. I singoli casi stanno a mostrare quale doveva essere l'ardore ed il fervore di tutto il popolo femminile mentre qualcuna potè distinguersi in modo eccezionale.

Se nelle retrovie, se nelle città si prepara li vittoria dei combattenti è innegabile che è alle donne che spetta il maggior compito, perché sono le donne che vi rimangono nella totalità. Compiti che vanno da un contributo di serenità a quello di un lavoro duro che non sembrerebbe adatto ad esse. Tutto può fare la donna, a tutto può riuscire. Ogni donna che sente in sé l'attitudine a non essere della massa, può prendere un posto di comando. Il suo primo compito sarà quello di insegnare con l'esempio. Qualunque siano le sue mansioni avrà sempre il modo di far sapere a che cosa può riuscire la buona volontà, la solerte attività, lo spirito di adattamento, il senso del sacrificio e soprattutto la certezza di operare con amore. Intorno a lei non sarà più ammesso il mormorare di nessuno; nemmeno quell'innocente quanto inutile lamentarsi per le contrarietà usuali che sorgono nel lavoro di ogni giorno. Nascerà una gara di buon volere, di buon umore, di intelligente conformarsi alle circostanze dalla quale verrà un'oasi di pace anche nella guerra, una pace interna che servirà magnificamente alla vittoria delle armi.

La donna che per la sua personalità primeggerà sulle camerate che avvicina, insegnerà la discrezione ed il silenzio nelle cose delle quali non solo non si è chiamati a parlare, ma di cui non si hanno certamente le nozioni per dare un'opinione. Si tratti di argomenti militari o politici, o di organizzazione interna.

Il silenzio, il senso di pace, la non ingerenza della donna in quello che non le spetta, non esclude che essa sia forte d appassionata. Queste sono virtù intime che fecondano grandi cose, da non confondersi con quella prontezza agli entusiasmi ed agli eccessi che fanno della donna soltanto una disturbatrice. La donna italiana possiede qualità di energia, di intelligenza, di sentimento che la fanno superiore alle donne di ogni altra stirpe. Una moltitudine di sante, di eroine, di pensatrici, di ispiratrici, stanno a dimostrare cosa può il cuore e l'intelligenza delle donne che hanno sangue romano. Le donne fasciste che solcano i mari sulle navi ospedali, sfidano l'incivile nemico che non rispetta i segni della pietà e del patimento e vi punta sopra i cannoni; le donne fasciste che assistono senza darsi riposo le madri ed i bambini del popolo; le donne fasciste prestano la loro opera in tutte le organizzazioni del Regime a favore del popolo e dei soldati d'Italia, sono esse stesse sante ed eroine. Così lo sono anche tutte quelle che in quest'ora sono madri esemplari ed hanno forza ed il cuore per pensare ai combattenti, per lavorare per essi, per donare ad essi tutto quanto può essere sottratto alla famiglia.

I sacrifici ed i doveri che impone la guerra hanno creato questa masse-eroine non per virtù guerriere ma per il silenzioso continuo spirito di dedizione. Il Duce lo ha testimoniato e lo ha dichiarato citando all'ordine del giorno la donna. I camerati combattenti non hanno bisogno di confortatrici e di ispiratrici, ma di saper soltanto che nel fronte intero nessuno è inferiore al suo compito e tanto meno le donne che debbono essere l'oggetto del loro affetto: siano esse madri, spose, spose, sorelle.


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