Gessetti colorati
Storia
di una lezione di letteratura
Sabato 10 Novembre ore 10,30.
Terza ora di lezione in III B… mi avvio con una
certa apprensione: devo
spiegare Il Manifesto del Dolcestilnovo.
Si sa, la classe terza è la più impegnativa, ragazzi nuovi, nuovi metodi,
nuovi argomenti e poi i ripetenti… eppure se riuscissi a interessarli, si accorgerebbero della
bellezza e dell’importanza delle
origini della nostra lingua e della nostra cultura. “No, no
sarà un fiasco totale, è ogni anno peggio!”. Mi dico sconsolata. Sicuramente quando li interrogherò, dopo una stenta lettura del testo, mi chiederanno, di malumore: “Devo fare la traduzione?”
come se si trattasse di una
lingua straniera, arabo magari; oppure risentirò le loro categoriche rinunce: “No, no non fa per me, io di “cose del medioevo” non ci capisco niente!”.
Eppure fino a qualche anno fa chiedevo conto
di espressioni poetiche
inconsuete, come per esempio “pegaseo melo” (Ariosto,
Satira della giovinezza e gli studi).
segue…