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Rivoluzione industriale

Abbiamo già visto alcuni fattori che, in simultaneità, possono aiutarci a dare una risposta al perché l'Inghilterra conosce questa nuova propulsione economico-industriale. Ora procediamo con la seguente lettura.

        Voce Sviluppo, sottosviluppo, Enciclopedia, Einaudi, cit. pag. 866

Dunque, l'Inghilterra, che non bisogna pertanto separare dal contesto europeo e dove si trovava riunito tutto un insieme di fattori, vede per ciò esplodere una rivoluzione industriale. E' quasi certo che sia questa combinazione di fattori a far scoccare la scintilla. Ma, a parere di chi scrive, non si saprà mai se si tratta di una condizione necessaria o di una condizione sufficiente. In altre parole, quali sono le probabilità di vedere scoppiare una simile rivoluzione una volta che tutti questi fattori si trovino uniti? Una probabilità su cinque, su cento? Una probabilità su due o su duemila? L'unicità del fenomeno non consente di rispondere. La sola possibilità di avere un giorno una risposta piú fondata verrà forse dall'esplorazione spaziale. Forse tra un secolo o due, se continuerà l'espansione della scienza e se l'esplorazione spaziale svelerà l'esistenza di una moltitudine di mondi dalla storia assai simile a quella del nostro pianeta... Forse domani, se esploratori molto evoluti verranno a renderci visita e si degneranno di farci partecipi del loro sapere « storico ».

        Tutto sommato il problema del perché l'Inghilterra del 1700 può avere un riscontro: perché non prima e altrove? Domanda legittima, perché nulla esclude il fatto che una parte dei fattori esplicativi delle cause che hanno condotto alla rivoluzione industriale siano dei fattori accessori o almeno superflui. Fra questi si pub assai facilmente includere il protestantesimo, la forma di governo, i buoni mezzi di trasporto, senza contare quelli che non hanno avuto alcun ruolo nella stessa Inghilterra, ossia la crescita demografica e l'espansione coloniale. D'altra parte, e ciò è ancora piú importante, l'insieme delle tecniche utilizzate all'inizio della rivoluzione industriale inglese era già disponibile da quattro-cinque secoli in Occidente, da sei-sette secoli nel mondo musulmano, e da sette-otto secoli in quello cinese. E nulla vieta d'immaginare uno scenario in cui la rivoluzione industriale scoppierebbe nella Roma del secondo secolo o nella Grecia del 300 a. C.: anche in questi casi lo stock tecnologico e industriale era sufficiente affinché nessun ostacolo impedisse una simile rivoluzione.
Allo stesso modo nulla esclude la possibilità di una mancanza della rivoluzione industriale inglese, di una storia dell'Occidente che avrebbe conosciuto un apogeo verso i secoli XVII e XVIII; un apogeo molto simile a quelli che si possono scoprire in altre civiltà.

E' importante arrivare ad una comprensione problematica e aperta della rivoluzione industriale, evitando così una spiegazione affidata a facili automatismi. Viene qui posto un elemento x, indefinibile, che non appartiene al piano dei fenomeni storici indagati, e che serve per poter giustificare il decollo industriale.