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Laboratorio sulla vita materiale a scuola dagli anni '30 agli anni '50

Selezionare e interrogare

18. Ricordi sparsi

Un giorno sulla statale proveniente da Torino sarebe passato Mussolini. Tutti gli scolari, accompagnati dal maestro, vennero messi in fila lungo i bordi della strada. Erano vestiti in divisa e tenevano in mano una piccola bandiera che avrebbero dovuto sventolare, al passaggio del duce, in segno di saluto. (O. N. Villafranca d'Asti, 1929)

Un bambino di fronte mi scherniva, mi disturbava e, girandosi, mi faceva le linguacce e questo mi irritò per qualche giorno. Si voltò per schernirmi l'ennesima volta e io, istintivamente, soffiai nel calamaio e l'inchiostro finì sulla sua faccia e sul suo vestito. Questo mi costò una nota a scuola e una bella sculacciata a casa. (S. D. Cologna Veneta, 1937)

Stavo giocando a strappacatena, nell'ora di ginnastica, e facendo questo gioco un amico cadde e si ruppe due denti (E. C. San Paolo Solbrito, 1935)

C'era una bambina ebrea di cui non sapevamo il nome perché era in tempo di guerra: la chiamavamo Rosalba, ma il suo vero nome non l'abbiamo mai saputo. (A. C. Ferrere, 1931)

D'inverno ci divertivamo molto a giocare a palle di neve, anche se a volte riuscivamo a litigare, mentre giocavamo (F. F. Ferrere, 1929)

Noi ci divertivamo molto a Carnevale (L. M: Cagliari, 1942)

Un giorno portai un topolino di casa, vivo, a scuola e lo feci vedere a tutti (P. C. Senorbì, 1940)

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