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- Islam è parola araba che indica il concetto di sottomissione assoluta
all’onnipotenza di Allah, il Dio unico e invisibile. L’Islam si
caratterizza, infatti, come espressione di un monoteismo radicale, fin
dalla formula fondamentale –”Non vi è altro Dio all’infuori di Allah, e Maometto
è il suo profeta”- recitata nel segno dell’appartenenza alla comunità
degli adoratori dell’unico Dio. Il seguace dell’Islam viene definito in
italiano musulmano, termine coniato sulla base dell’arabo muslimun (plurale
di muslim)ad indicare chi si considera sottomesso alla divinità unica e
irraggiungibile nella sua dimensione trascendente.
- Tale concezione, rigorosamente monoteistica, viene considerata dalla
stessa tradizione islamica in continuità con il credo dell’ebraismo e
del cristianesimo, religioni che costituirebbero le tappe fondamentali
della rivelazione divina. Quest’ultima culminerebbe nella predicazione
di Maometto, il profeta per eccellenza e l’ultimo dei latori della
rivelazione di Allah dopo Abramo (in arabo Ibrahim), Mosè (Musa) e lo
stesso Gesù (Isa). La tradizione musulmana, riferendosi a Gesù come al
più venerabile fra i profeti vissuti prima di Maometto, considera
esclusivamente la sua natura umana; Maometto stesso non si attribuì mai
una natura sovrumana, presentandosi unicamente come il profeta al quale
Allah, per il tramite dell’arcangelo Gabriele, avrebbe consegnato la
rivelazione divina destinata a essere custodita e venerata per sempre
dai fedeli. La rivelazione è contenuta nel Corano, il libro sacro
dettato da Dio all’umanità a completamento del messaggio parzialmente
trasmesso sia dalle Scritture ebraiche sia dalle Scritture cristiane.
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- Dall’arabo al koran (=il libro), è il libro sacro dei musulmani, che lo
custodiscono con grande venerazione in casa, lo toccano solo dopo le
abluzioni quotidiane, e lo tengono generalmente avvolto in un foulard di
seta. Dettato in lingua araba tra il 610 e il 632 dal profeta Maometto
ai suoi discepoli (secondo la tradizione su rivelazione divina
attraverso l’arcangelo Gabriele) e trascritto su materiale vario (come
le foglie di palma e le ossa piatte di cammello) è diviso in 114
capitoli o sure e costituisce anche la base del diritto musulmano.
- Accanto al Corano, le fonti fondamentali della teologia e della legge
sono: la Sunna, imitazione dei detti e dei fatti di Maometto, tramandati
dai suoi seguaci attraverso i secoli; la Shari’a, la cui matrice è la
stessa della teologia islamica, cioè il Corano. La loro interpretazione
provoca, però, pesanti diatribe giuridiche e filosofiche. E’ la Shari’a,
nell’Islam, a dettare al credente le norme da seguire per lo statuto
familiare, il diritto penale, il diritto pubblico, le relazioni con i
non musulmani, per impostare insomma secondo le regole dettate da
Maometto la sua vita religiosa, politica e sociale.
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- Per l’Islam la religione non investe solo la sfera individuale del
singolo credente, ma, attraverso la Shari’a, ossia la legge, indica un
vero e proprio codice di comportamento: dalla pena da infliggere ai
ladri, per i quali in alcuni paesi viene applicata la punizione del
taglio della mano, alle regole dietetiche da seguire a tavola, dalla
divisione dei beni ereditari alla vita coniugale.
- Regole dietetiche: i seguaci di Maometto possono mangiare solo carne
macellata secondo la tadhkiya, la legge islamica che impone di sgozzare
l’animale quando è ancora vivo in modo tale che il sangue scoli
completamente dal suo corpo. E’ assolutamente bandita dal menu del
fedele di Allah la crne di maiale, dichiarata impura dal Corano e quella
di cane, asino domestico, mulo, rettile, topo, tigre, rana e formica.
Altrettanto vietato dalla legge coranica (in particolare in Arabia
Saudita) il vino.
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- E’ ritenuto per l’Islamismo il maggiore dei profeti. Discendente dai
Qurayshiti (in arabo, tribù degli squali), era nato intorno all’anno 570
d.C. a La Mecca, nel cuore dell’Arabia. Rimasto presto orfano, fu
custode di greggi e successivamente guida di carovane di mercanti. Dopo
una crisi religiosa e alcune esperienze mistiche, a quarant’anni ebbe la
prima delle rivelazioni che avrebbero fatto di lui un “messaggero di
Dio”. Cominciò così a predicare. Il suo messaggio esortava alla fede nel
Dio unico e onnipotente, cui gli uomini devono sottomissione totale. La
sua predicazione fu però ferocemente ostacolata dai suoi concittadini di
religione politeista. Il 24 settembre 622 dell’era cristiana, per
sottrarsi all’ostilità degli stessi membri della sua tribù, Maometto si
trasferì con i suoi primi seguaci a Medina. Si ebbe così la famosa
égira, in arabo emigrazione, considerata dai musulmani l’inizio di
un’era fondata sull’Islam. L’anno I di tale era fu fatto cominciare però
dall’inizio dell’anno lunare in cui tale emigrazione era avvenuta e cioè
il 16 luglio 622. Nel 630 Maometto tornò a La Mecca e la conquistò. Le
rivelazioni divine continuarono
fino al 632, l’anno in cui il profeta morì. L’insieme di queste
“rivelazioni” costituisce il Corano.
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- Religione fondata all’inizio del VII secolo d.C.da Maometto (in arabo
Muhammad) e praticata oggi da circa un miliardo di fedeli, è
largamente diffusa non solo in
tutti i paesi del Medio Oriente, a eccezione di Israele, ma anche in
Africa centro-settentrionale (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto,
Mauritania, Senegal, mali, Niger, Ciad, Sudan, Somalia), in Turchia,
Iran, Afghanistan, Pakistan e Asia centrale (Azerbaigian, Turkmenistan,
Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan), oltre che in Bangladesh, nelle
Maldive, in Malesia e Indonesia. In India costituisce una minoranza
significativa; in Europa viene professata dal 70 % della popolazione
dell’Albania e da oltre il 40% degli abitanti della Bosnia-Erzegovina. In
Italia conta almeno 800.000 fedeli, per lo più immigrati dai paesi
nord-africani e dal Senegal. Al fenomeno dell’immigrazione si deve anche
la massiccia presenza di seguaci dell’Islam in Belgio, Francia e
Germania.
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