NON DIMENTICARE DACHAU

Il libro è stato scritto da Giovanni Melodia, figlio di un pastore evangelico il quale, oltre che socialista rivoluzionario, fu attivo pacifista e obiettore di coscienza, venne arrestato nel 1939 per attività anti-fascista e condannato dal Tribunale speciale a molti anni di carcere. Non liberato in periodo badogliano venne deportato a Dachau nell’ottobre del ‘43. Dopo la liberazione di quel Lager ( 29 aprile 1945 ), vi si trattenne spontaneamente per organizzare, con pochi altri, il rimpatrio di tutti gli italiani. Rientrato in Italia a metà luglio di quell’anno, fu nominato ispettore reduci dall’allora ministro per l’Assistenza post-bellica. Ha pubblicato: "Di là da quel cancello".

La storia narrata in questo libro è comune a tante altre: è la raccolta di testimonianze di un detenuto dei Lager nazisti. Giovanni Melodia arrivò nel campo di Dachau nell’ottobre del ‘43, perchè era un politico anti-fascista.
Appena arrivato cominciò a fare amicizia con gli altri deportati, italiani e stranieri, dato che conosceva le lingue. Ben presto divenne una figura di grande importanza nel Lager per i suoi connazionali: grazie al suo spirito libero egli lottava e cercava di non farsi vincere dalla situazione in cui si trovava. Aiutava, anche a rischio della vita, i suoi compagni di sventura, che gli erano grati. Inoltre riusciva a tenersi informato su quello che accadeva fuori dal campo grazie ad un suo amico radiotecnico di nome Bruno. Anche lui come tutti subì violenze fisiche e mentali, che cercava di affrontare giorno per giorno, sostenendosi con i suoi nuovi amici della "baracca 25". Dai lavori forzati passò alla professione di facchino dove conobbe due francesi che ben presto divennero suoi migliori amici. Nonostante le sofferenze patite non perse il suo spirito combattivo e la speranza e verso la fine della sua prigionia rappresentò gli italiani nel Comitato Internazionale dei Prigionieri. Disse che se fosse uscito vivo da Dachau avrebbe scritto ciò che aveva visto, perchè tutti dovevano sapere. E così fu.

Il racconto è ambientato in un campo di sterminio chiamato Dachau, situato in Germania, che egli definì " un orizzonte chiuso", dal quale non c’è via di scampo.

Il periodo storico va dall’ottobre del ‘43 all’aprile del ‘45 ( seconda guerra mondiale ).

Il protagonista, nonchè autore, è Giovanni Melodia.

Tra i personaggi secondari più importanti posso citare: Bruno, Basilio, Antoine Pressia, Wenzel Hawlicek, Vodopivez Nioj.

Questo libro mi è interessato molto perchè si differenzia dagli altri racconti di Lager nazisti: l’autore non ha solo subito il Lager, ma ha cercato di combatterlo. E’ una cronaca precisa degli eventi, che non tralascia i particolari più crudi e violenti in modo da far conoscere al lettore la tremenda realtà vissuta dai deportati. Ci sono, a mio avviso, alcuni passaggi noiosi; nonostante ciò, questo libro è considerato un documento assolutamente unico nel suo genere...