Per molti secoli il trasporto su strada era stato assicurato dai carri e dalle carrozze trainate dai cavalli. Solo verso il 1830, con la comparsa dei primi motori a vapore, nasce l'idea di costruire un automobile, un veicolo capace di muoversi con mezzi propri.
La soluzione andava cercata in un
motore nuovo, piccolo e potente, che riunisse al suo interno il gruppo
focolare- caldaia cilindro. Il primo motore funzionante a "benzina" fu
brevettato dal tedesco Gottlieb Daimler nel 1885 che lo considerava come
un "accessorio" che chiunque poteva acquistare e montare sulla carrozza
di famiglia, per fare a meno dei cavalli egli stesso dimostrò questa
possibilità nel 1887, adattando un motore sotto il sedile della propria
carrozza.
Il padre dell'automobile può essere considerato il tedesco Karl Benz.
Fabbricante di motori a gas, aveva come obiettivo principale quello di
costruire un veicolo vero, a propulsione autonoma. Nel 1893 realizzò una
vetturetta a quattro ruote con trasmissione a catena a due velocità, che
fu venduta in centinaia di esemplari prima della fine del secolo. Ai
primi del novecento esistevano già in Europa molte case
automobilistiche, che producevano artigianalmente il nuovo "giocattolo
di lusso" riservato ai ricchi gentiluomini: la Fiat (dal 1899), la
Bugatti (dal 1901), la Lancia (dal 1906), l'Alfa (dal 1910), per restare
alle marche italiane. Henry Ford aveva realizzato la sua prima
automobile nel 1896. Nel 1903 fondò la Ford Motor, dove fu studiato un
modello perfezionato composto di pezzi standardizzati, che dovevano
essere montati secondo tempi e procedimenti studiati in modo
scientifico.