Il dibattito sulla scolarizzazione si connette al problema del controllo sociale.
2 tesi :
1: controllo sociale attraverso l'ignoranza:
Se anche si diffondesse la cultura a minute proporzioni, avverrebbe sempre che il popolo perderebbe la sua primitiva ingenuità e semplicità, e si allontanerebbe dalle tradizioni, non amerebbe più l'autorità; l'insegnare a leggere e a scrivere al popolo è cosa di poca utilità e che può portare a funesti effetti.
2: il controllo sociale attraverso l'alfabetizzazione:
Dove vi è più istruzione della massa, il Popolo è più costumato e tranquillo: rispetta i Magistrati, eseguisce le leggi, apprezzandone i vantaggi e riconoscendo la necessità del vincolo, che la società covile costituisce e conserva.
regio decreto n.3725 del 13/11/1859
il testo della legge è innovativo, in via di principio, rispetto ad Europa uguale obbligatorietà, gratuità ed unicità del grado elementare di istruzione
ma l'Italia si trova in una condizione di analfabetismo peggiore rispetto agli altri paesi europei, determinata da arretratezza economica.
La legge approvata è coerente con l' arretratezza economica dell'Italia e con i limiti alla partecipazione politica che risultano evidenti dalla legge elettorale (= diritto di voto a cittadini dai 25 anni, alfabeti, che pagassero almeno 40 lire di imposte annue).
principi di riferimento della legge :
diritto-dovere dello stato a sostituirsi alla Chiesa nell'organizzazione delle strutture educative (ma affiiancandosi più che sostituendosi realmente)
obbligatorietà del primo biennio elementare (mai fornita di dispositivi legislativi di attuazione)
la gratuità e unicità dell'istruzione elementare (ma non è considerata scuola di base ma scuola preparatoria a gradi superiori di istruzione)
introduzione di scuole normali per la preparazione dei maestri
amministrazione scolastica centralizzata sotto la guida del Ministro della Pubblica Istruzione
amministrazione scolastica = struttura piramidale:
ministro
consiglio superiore
ispettorati generali
rettore, regio provveditore, ispettore, per ogni capoluogo
Consiglio provinciale scolastico (provveditore, ispettore, presidi liceo, direttori ginnasio, direttori scuole e istituti tecnici, e rappresentanti di deputazione provinciale e di capoluogo)
istruzione elementare (a carico di comuni con possibili integrazioni statali) dai 6 anni, distinti tra maschi e femmine
biennio inferiore (obbligatorio e gratuito, a carico di comuni, ma attivabile in proporzione alle loro facoltà e ai bisogni degli abitanti più stipendi di insegnanti subordinati a distinzione tra urbane e rurali e ad agiatezza di comune)
biennio superiore
formazione maestri
istituzione di 9 scuole normali per preparazione di maestri, triennali, con accesso a 15 anni (femmine) e 16 (maschi).