Patrizia
Vayola (12-04-2002 20:54)
...Mi hai chiesto quale sia stato il
plusvalore che l’utilizzo della multimedialità ha portato
nell’apprendimento (dell’argomento specifico e della storia in
generale) nella prima media con cui ho lavorato. Molti dei vantaggi
apportati dal connubio fra Storia e computer sono stati quelli che
l’Informatica fornisce a qualsiasi disciplina ricorra ad essa, proprio
in virtù del suo essere - come l’Italiano - “trasversale”.
Il primo plusvalore è stato senz’altro di carattere affettivo,
da non sottovalutare: la forte motivazione con cui gli alunni hanno
lavorato in gruppo (in modo ordinato e responsabile) incoraggiati dalla
consapevolezza che il prodotto finale del loro lavoro avrebbe avuto un
aspetto e una collocazione diversi dai soliti. Infatti è assodato che
lavorare soltanto su supporto cartaceo annoia gli alunni, mentre la
multimedialità è allettante di per sé, tant’è che molti manuali di
Storia contengono, in calce ai singoli capitoli, sia un elenco di film sia
un elenco di siti (“sitografia”) attinenti all’argomento trattato.
Questa forte motivazione ha costituito una marcia in più per il
conseguimento dei classici obiettivi di un lavoro di ricerca storica:
utilizzare le fonti (quali testi di autori latini e dipinti pompeiani);
saperle leggere criticamente; contestualizzare nello spazio e nel tempo;
individuare il rapporto causa-effetto; cogliere analogie e differenze; nel
caso specifico dell'argomento trattato, comprendere l’importanza della
“microstoria” del quotidiano svoltasi parallelamente ai grandi eventi.
Inoltre l’utilizzo del supporto informatico in una materia
comunemente ritenuta obsoleta come la Storia l’ha “attualizzata”
agli occhi degli alunni, i quali hanno realizzato che:
- non esiste materia (neppure la Storia!) che non sappia adeguarsi ai
tempi,
- le singole discipline non vanno relegate in compartimenti stagni ma
integrate reciprocamente.
Infine è cambiato il modo in cui la classe ha utilizzato le conoscenze
acquisite con il metodo della ricerca: le ha organizzate in modo
snello e adatto alla consultazione ipertestuale, ha corredato
l’ipertesto di immagini (scelte autonomamente fra quelle a disposizione)
che più si confacessero ai contenuti trattati, dovendo quindi ricorrere
ad associazioni logiche ma anche creative.
Da un certo punto di vista si può dire che il lavoro abbia avuto anche
una funzione di “orientamento”, dal momento che i singoli alunni
hanno avuto modo di rendersi conto delle proprie predisposizioni sulla
base non di un “sapere” ma di un “saper fare”....
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