Vincenzo Rinaldi (28-05-2002 13:40)

Analisi dei siti: forma o contenuto?

ANALISI DEI SITI: FORMA O CONTENUTO?

Ho trovato questo forum molto interessante, sebbene solo da poco abbia deciso di registrarmi. All'inizio del corso di formazione, infatti, non avevo dimestichezza con il computer ed ho opposto perciò una certa resistenza, soprattutto riguardo ai laboratori ed ai forum, resistenza aggravata dalle iniziali difficoltà tecniche di accesso al sito. E' per questo che intervengo solo adesso, anche se avevo già frequentato il forum da semplice lettore.

Fatta la doverosa premessa, veniamo a questioni sicuramente per voi più interessanti, almeno spero.

Vorrei provare a rispondere ad una delle domande poste dalla moderatrice nel proporre l'analisi del sito su Faurisson, e cioè che cosa debba già sapere e saper fare un alunno, in termini di metodologie di analisi dei siti prima ancora che in riferimento ai contenuti storici, per poter valutare un sito. La prima risposta a questa domanda era consistita in un'analisi formale del sito proposto. La moderatrice ha poi chiarito che intendeva riferirsi ad una valutazione globale del contenuto del sito stesso, per arrivare alla questione dell'analisi critica dei materiali trovati sulla rete. Proprio l'equivoco creatosi su che cosa, forma o contenuto, si sarebbe dovuto analizzare mi ha spinto a chiedermi quale dei due aspetti fosse più importante, o meglio se ognuno non lo fosse nella stessa misura ma in un'ottica diversa.

La valutazione di un sito in riferimento ai contenuti è fondamentale e su questo punto non posso che sottoscrivere quanto già detto da Anna Rita Vizzari e dalla moderatrice stessa.

Ritengo, però, che analizzare un sito da un punto di vista formale sia altrettanto importante. Mi riferisco qui alla forma non solo in senso tecnico (e quindi riguardo alla funzionalità del sito), ma anche in relazione ai diversi codici utilizzati per esprimere il contenuto del messaggio. Ogni codice ha una sua grammatica ed una sua sintassi ed ogni medium è caratterizzato da un determinato apparato tecnico: entrambi questi aspetti incidono profondamente sul messaggio stesso. Credo che non dovremmo dimenticare la lezione di M. McLuhan, che ha demolito un postulato ereditato dalla cultura dell'uomo tipografico, la priorità del contenuto sulla forma, insistendo sul fatto che il medium stesso determina il carattere di ciò che viene comunicato e porta ad un nuovo tipo di civilizzazione.

A monte di una "didattica disciplinare" delle nuove tecnologie, dovrebbe esserci, pertanto, una "didattica generale" delle nuove tecnologie, che avrebbe il compito di affrontare le problematiche formali, lasciando alle singole discipline la questione dei contenuti. In questo modo si eviterebbero equivoci e si potrebbe partire da questa distinzione di compiti per l'elaborazione di quel curricolo verticale cui faceva riferimento la moderatrice in un suo intervento. Si potrebbe pensare, inoltre, ad un progetto globale di educazione ai media che rientri fra gli obiettivi trasversali stabiliti dal Consiglio di classe, troppo spesso elencati ritualmente e subito dimenticati.

Spero di non essere giunto troppo tardi.
Un saluto.__________________
Vincenzo Rinaldi