Nicola Gabriele (27-05-2002 14:00)

Scuola Interateneo di Specializzazione per la formazione degli insegnanti della scuola secondaria

Sezione di Cagliari - Indirizzo linguistico-letterario

A.A. 2000 — 2001

Didattica della storia (prof. G. Serri)

Specializzandi:

Elisabetta Arca

Massimo Aresu

Nicoletta Didu

Nicola Gabriele

Paolo Loi (lingue straniere)

Paolo Meloni

Monica Mura

Adriana Scano

Unità didattica «Le origini del fascismo"

Titolo

Il crollo dello stato liberale e le origini del fascismo.

Classe

Si ipotizza la somministrazione dell'U.D. in una classe terminale del quinquennio.

Prerequisiti

Conoscenza delle istituzioni dello stato liberale prima dell'avvento del fascismo, con particolare riferimento allo statuto albertino.

Quadro socioeconomico dell'Europa nell'immediato primo dopoguerra.

Finalità (obiettivi generali)

Si accolgono alcuni suggerimenti dai programmi Brocca (Piani di studio della scuola secondaria superiore e programmi dei trienni: le proposte della Commissione Brocca, I-II, Firenze, Le Monnier, 1992), con particolare riferimento alle finalità 1, 2, 4.

L'U.D. è volta in particolare alle seguenti finalità:

4    ricostruire la complessità del processo storico trattato individuando le interconnessioni tra aspetti istituzionali, sociali, economici, culturali;

4    acquisire la consapevolezza che il significato di un fatto storico è frutto di elaborazione storiografica, conseguente a determinati modelli interpretativi;

4    scoprire la dimensione storica del presente.

Abilità (obiettivi specifici)

Gli obiettivi specifici sottoelencati non sono alternativi, ma costituiscono un sistema e devono essere tenuti tutti ugualmente presenti. Al termine dell'U.D. lo studente dovrà essere in grado di:

4    conoscere i fattori di crisi generale del primo dopoguerra italiano;

4    conoscere le posizioni assunte dalle differenti parti sociali (operai, masse contadine, ceti medi, borghesia capitalistica) di fronte agli avvenimenti degli anni 1918-1922;

4    conoscere i momenti fondamentali che tra il 1922 e il 1926 produssero la sistematica fascistizzazione dello stato;

4    utilizzare le coordinate cronologiche del periodo considerato come strumento di ordinamento e di orientamento nell'interpretazione storica;

4    ricostruire le fondamentali relazioni concettuali, anche in forma di mappa;

4    distinguere uno stato liberal-democratico da uno stato totalitario, e applicare i relativi indicatori al regime fascista italiano;

4    interpretare e valutare criticamente le testimonianze utilizzate, distinguere in esse fatti, ragioni, opinioni e pregiudizi, individuare inconsistenze e incoerenze ecc.;

4    confrontare le differenti interpretazioni che gli storici danno del medesimo fatto o fenomeno, in riferimento anche alle fonti usate;

Contenuti

Si prende in considerazione l'arco cronologico 1918-1926, compendiando le prospettive politico-istituzionali, sociali, economiche come schematizzato nell'allegata mappa concettuale.

La crisi dello stato liberale

Lo sviluppo dei movimenti nazionalisti

I Fasci di combattimento e il programma di San Sepolcro (1919)

Il «biennio rosso»

La marcia su Roma

Il delitto Matteotti

Le leggi fascistissime

In accordo con le finalità e gli obiettivi sopraindicati, congruo spazio sarà dedicato alle diverse interpretazioni storiografiche del fascismo, da quelle «classiche» a quelle contemporanee, soffermandosi sul dibattito suscitato dall'opera di Renzo De Felice.

Un primo orientamento (da fornire in fotocopia agli alunni) potrebbe esser dato dalla voce Fascismo del Dizionario di storiografia, Milano, B. Mondadori, 1996, pp. 375-377. Di De Felice si potrà leggere, per estratti, Le interpretazioni del fascismo, oppure Intervista sul fascismo. Un'utile raccolta di documenti (anch'essa da fornire in fotocopia agli alunni) è contenuta in A. De Bernardi - S. Guarracino, Novecento. Itinerari, Milano, B. Mondadori, 1995, pp. 162-171 (con testi di Salvatorelli, Gramsci, Silone, Croce, De Felice, Lyttelton, Germani). Come approfondimento trasversale, si può suggerire agli alunni la lettura del saggio di U. Eco in Cinque scritti morali.

Croce (il prodotto della crisi morale), Gramsci, Hanna Arendt, Gino Germani (Autoritarismo, fascismo e classi sociali, 1975), Salvatorelli (la rivoluzione piccoloborghese)

Qualora sia previsto dalla programmazione del Consiglio di classe, sarebbe opportuno un approccio interdisciplinare (nei licei, per esempio, con la letteratura italiana, la storia dell'arte, la filosofia).

Tempi

In conformità alla suddivisione annuale del programma di storia prevista dal D.M. 682/1996, l'U.D. dovrebbe svolgersi all'inizio dell'ultimo anno del triennio, preferibilmente alla fine del I quadrimestre, e potrebbe entrare a far parte di un modulo sui totalitarismi.

L'U.D. può essere completata in 10 ore, comprensive di una verifica scritta (prova semistrutturata, della durata di 60'), e della consegna delle prove agli alunni con commento della valutazione e indicazioni di recupero (60'). Sarebbe inoltre opportuno l'uso delle ore extracurricolari (in armonia con quanto eventualmente previsto dal POF) per proiezione di filmati d'epoca, film sull'argomento, visione di opere teatrali, ecc.

Metodi e strumenti

Per l'approccio didattico si utilizzerà la lezione interattiva, con approccio diretto ai documenti (che verranno analizzati in classe)  e discussione guidata. La lezione potrebbe trarre efficacia e vantaggio motivazionale dal ricorso a supporti multimediali (CD-ROM), sia in percorso guidato dal docente sia come ricerca libera (individuale o di gruppo) degli alunni.

Al termine della lezione si forniranno agli allievi indicazioni dettagliate di studio e di approfondimento, e fotocopie dei materiali non presenti nel testo adottato.

Gli alunni saranno stimolati alla produzione di relazioni di approfondimento su argomenti specifici, mappe concettuali, schedature del testo adottato e dei documenti presi in esame, e specialmente al confronto delle diverse interpretazioni storiografiche. Utile strumento di partenza potrà essere il quaderno di esercitazioni allegato al testo adottato.

Testo adottato

G. De Vecchi - G. Giovannetti - E. Zanette, Moduli di storia. 3. Il Novecento, Milano, B. Mondadori, 1998 (con quaderno di esercitazioni).

Criteri e strumenti di valutazione e di verifica

La verifica e la valutazione del raggiungimento degli obiettivi va vista su un duplice versante: quello dell'accertamento dei risultati conseguiti dall'alunno, e quello che valuta l'efficacia della stessa attività programmatoria. Si prevede in particolare una prova scritta semistrutturata, mirata ad accertare il raggiungimento dei singoli obiettivi con quesiti a risposta aperta e a risposta multipla). Prove di questo tipo sono esplicitamente previste dal Regolamento sul nuovo esame di Stato per la terza prova scritta, e potranno costituire un'esercitazione in tal senso, anche nell'ambito delle cosiddette «prove simulate» obbligatorie nell'ultimo anno del triennio.

I criteri di valutazione saranno comunicati agli studenti prima dello svolgimento dell'U.D. e della corrispondente verifica.