| Simone
      Mazza (12-04-2002 14:11) Personalmente
      non uso le tecnologie perché sono un medium allettante dal punto di vista
      dell'imput comunicativo (o non solo), ma perchè, semplicemente, oggi
      rappresentano assai più che uno "strumento", ma un
      "ambiente" dove i ragazzi vivono; non usarlo o ignorarlo
      significa dire ai ragazzi che vivono in un contesto che la scuola o il
      mondo adulto in genere non considera, significa abbandonarli al
      "loro" uso del mezzo informatico, che è quasi sempre anarchico,
      istintivo, poco pensato e solo finalizzato ad un divertimento superficiale
      (ancorché lecitissimo). Consiglio di usare ipertesti e rete in modo assai
      poco casuale, sperimentiamo precedentemente gli itinerari che vorremmo che
      i ragazzi percorressero (per es. con foglio di domande mirate) e cerchiamo
      (nei limiti del possibile) di educare alla pazienza e alla fatica (come
      diceva anche una collega in precedenza) anche attraverso il computer.
      COme? Bisognaa anche andare per tentativi... in linea di principio, la
      regola esige non di "limitare" la fatica, bensì di MOTIVARLA. |