Luisa Galli (23-05-2002 20:59) LABORATORIO
DI SCRITTURA MULTIMEDIALE
DESCRIZIONE
DEL LAVORO. Le
fasi che vengono seguite nel lavoro sono essenzialmente cinque: i gruppi e
l'authoring; l'editing; la comunicazione; la scrittura collettiva; la
navigazione. Prima
fase:
dopo aver deciso
democraticamente l'argomento, viene illustrato agli studenti, nel corso di
una lezione, il percorso di lavoro e sono presentati i quattro momenti
chiave della ricerca: La storia - Il rinascimento e l’arte - Il
rinascimento e la cultura - Approfondimenti monotematici riferiti ad
eventuali uscite didattiche. In
un secondo tempo si procede a dividere ogni classe (una classe quarta e
una quinta, oppure due classi quinte) in quattro gruppi di lavoro. In
questa fase di suddivisione in gruppi, gli insegnanti cercano di seguire
criteri tali da garantire un’equa distribuzione degli alunni, nella
convinzione che la composizione interna dei gruppi sia uno dei momenti più
importanti e delicati di tutto il lavoro e i gruppi devono caratterizzarsi
per il massimo dell'equilibrio. Là dove, le risorse interne (impegno,
intraprendenza, capacità di lavoro autonomo, attenzione, interesse,
studio, ecc.) non saranno ben distribuite, lo svolgimento del lavoro
stenterà a decollare e non sarà produttivo.
Seconda
fase:
in
gruppo, in classe, gli alunni discutono sul senso del lavoro; come
organizzarlo; quali materiali sono necessari; come suddividersi i compiti.
Individualmente, a casa, ogni alunno procede alla ricerca e alla scelta
del materiale; allo studio e alla scrittura individuali. In gruppo, in
classe, gli alunni discutono su quali argomenti scegliere e come
assemblarli. Con gli insegnanti, in classe, valutano di volta in volta il
tipo di percorso e il materiale scelto. In gruppo, nell’aula
multimediale, si procede alla scrittura collettiva dei testi. Gli
insegnanti prendono visione del lavoro, lo correggono e lo restituiscono
perchè le modifiche segnalate siano apportate; in questo modo gli alunni
sono costretti a riflettere sulle correzioni, modificarle e migliorare così i
loro scritti. Questa seconda fase si ripete ciclicamente sino a quando
il momento della ricerca del materiale non si ritiene chiuso. Nel caso in
questione è durata fino a quando non si è deciso di gratificare gli
alunni con la visione di un prodotto sia pur abbozzato e primordiale. La
ricerca del materiale e la scrittura in realtà potrebbe non aver mai fine
perchè questa è una delle caratteristiche della scrittura ipertestuale. Terza
fase:
a questo punto diventa necessario che ognuno dei quattro gruppi comunichi
verbalmente il senso e il contenuto del proprio lavoro al resto della
classe, affinchè tutti gli alunni possano avere una visione globale della
complessità del lavoro. E' questa la fase in cui prende forma un'abilità
sviluppata dall'ipertesto: la flessibilità
cognitiva. L’alunno è messo nella condizione ideale per strutturare
e ri-strutturare spontaneamente
la sua conoscenza in molti modi, per presentare e organizzare il proprio
sapere in modo multidimensionale attraverso processi di assemblaggio a
seconda degli specifici contesti. Questo metodo favorisce un approccio
alla complessità dove il sapere consiste più nell'abilità a saper
risolvere i diversi "casi" che nella conoscenza di regole
astratte. Durante il momento espositivo si rintracciano inoltre nuovi
collegamenti (links) tra le diverse parti dell'ipertesto. Quarta
fase:
si uniscono i gruppi delle due classi che lavorano sullo stesso argomento
(i due gruppi dell’arte, i due gruppi della cultura, ecc.). Questo è un
momento molto importante perchè si procede a confrontare i lavori svolti
in precedenza parallelamente nelle due classi e gli alunni, dopo aver
preso visione del percorso e del materiale prodotto dall'altro gruppo con
lo stesso compito, assieme valutano e decidono quali parti tenere, quali
eliminare e quali integrare. Da questo momento il lavoro riparte per nuovi
percorsi e per nuove ricerche alla luce delle idee che sono affiorate dopo
il confronto. E', questa fase, uno dei principali momenti di collaborazione
e di autoeducazione collettiva
(Antonio Nanni, 1994). Quinta
fase:
i quattro lavori
vengono uniti tra loro. Tutti gli alunni sono invitati a navigare
nell'ipertesto al fine di conoscere e approfondire il lavoro, correggere
eventuali errori e trovare nuovi collegamenti. CONSIDERAZIONI
CONCLUSIVE Un
ipertesto come quello qui ipotizzato è a tutti gli effetti un prodotto
multimediale in quanto in esso sono presenti testi, immagini, suoni. L'ipertesto
e il laboratorio sono quindi gli strumenti con i quali si ritiene di
avvicinare gli studenti alla multimedialità non in modo teorico, ma
pratico. La multimedialità non è né spiegata, né mostrata, ma
praticata. In realtà il progetto non esclude la fase di reading che si è
svolta nel corso dell'anno a più riprese e che consiste nel prendere
visione e nell'analizzare in modo collettivo alcuni prodotti multimediali
(in prevalenza CD-Rom), ma ritiene
prioritario che i processi di conoscenza si fondino a partire dal fare
prima che dal sapere. Si ritiene che oggi gli studenti sappiano che cos'è
un prodotto multimediale e quali siano le problematiche inerenti alla sua
realizzazione e funzionamento. Gli studenti delle due classi in questione
(e sicuramente anche i loro genitori!), dopo un anno di lavoro, grazie
alle loro maggiori competenze possono avvicinarsi criticamente
all'ampia messe di prodotti multimediali che il mercato presenta. Per
concludere, due ultime annotazioni: 1.
L'ipertesto sul Rinascimento non vuole e non può essere un
prodotto: né dal punto di vista della struttura, né per quanto riguarda
la forma e tanto meno per ciò che attiene i contenuti. Non
bisogna infatti dimenticarsi che viene realizzato da bambini che
frequentano la scuola elementare. E'
un percorso di lavoro e il suo valore risiede unicamente nell'essere un
progetto didattico. 2.
Oggi si sente sempre più spesso parlare negli ambienti scolastici
di multimedialità e ipertestualità, di didattica con i CD-Rom, ecc.
Attenzione, ci sono molti interessi che spingono in questo senso! Come
sempre bisognerà valutare l'esatta efficacia di questi nuovi mezzi, le
conseguenze sui processi di formazione culturale in genere e in
particolare sui meccanismi di apprendimento scolastici. L'esperienza del laboratorio suggerisce, per esempio, di considerare in modo molto diverso l'efficacia degli ipertesti, per quanto riguarda la lettura rispetto a quanto si può invece ottenere attraverso la loro realizzazione. |