Giulia Aiazzi (04-04-2002 16:28)

prima esperienza 

Spero di aver interpretato correttamente questo forum e di essere nello spazio giusto..
Sono uscita da soli due anni dall'università (filosofia) e, approfittando del concorso appena uscito, mi sono ritrovata catapultata nella scuola elementare dopo soltanto poche supplenze ed un anno alle materne.
Essendomi stato assegnato l'ambito antropologico (non certo con dispiacere, anzi) ho messo tutta me stessa nella ricerca di un metodo interessante ed efficace per insegnare, nello specifico, la storia ai bambini. Fin dall'inizio mi è sembrato naturale evitare la vecchia lezione frontale come unica soluzione, anche se poi ho scoperto che ormai non la usa più nessuno; ma io ho fatto le elementari negli anni 70, e nella facoltà che ho frequentato la lezione frontale con scarsi interventi era l'unica modalità di insegnamento-apprendimento. Non è poi così ovvio, credetemi.
Comunque, un po' scontrandomi con i problemi di tempi stretti e programma largo, ho cercato di unire alla lezione, agli esercizi, alle ipotesi dei bambini ed all'analisi di documenti scritti o di immagini la visione di spezzoni di filmati, documentari, la ricerca di siti internet, le dimostrazioni anche fisiche e corporee (è stato molto divertente provare a mimare in classe l'andatura che potesse avere l'homo erectus, o l'australopiteco...) . In fondo, se media è comunicazione, anche l'espressione corporea può essere media..
Insomma, questo è un temporaneo e sommario bilancio della mia esperienza. La conclusione? Per me è positiva: i bambini imparano, sono curiosi ed entusiasti. Non credo che dipenda, se non in minima parte, da me: io sono solo alle prime armi e la strada da percorrere è lunga. Però credo che oggi, periodo in cui i bambini usano in maniera più o meno cosciente e produttiva i media, alla tranquillità (e a volte noia?) della lezione in classe occorra affiancare anche l'uso, possibilmente conscio, attivo e costruttivo (dunque anche critico) di molti canali e strumenti di comunicazione. Motivi? Per arricchire, per motivare, per agevolare l'apprendimento e, non ultimo, per fare in modo che la scuola non resti una vecchia realtà avulsa dal mondo in cui i bambini andranno a vivere, ma anche in cui sono già. Retorico, ma (credo) vero.

__________________
Giulia