Alcune parti di questo testo sono state desunte, senza citarne l'autore, da un più ampio lavoro di Marco Guastavigna. L'originale è consultabile presso il sito Pavonerisorse, all'indirizzo http://www.pavonerisorse.to.it/pstd/formazione/mappe/mappe.htm

 Giancarlo Ferrero (16-04-2002 19:57)

Una mappa è essenzialmente una rappresentazione grafica che serve per comunicare delle informazioni.

 

La mappa del tesoro serviva ai pirati per scovare il luogo dell'isola deserta in cui   era sotterrato il forziere con l'oro.

La mappa geografica ci serve per orientarci in un territorio e trovare così il percorso ideale per la nostra destinazione.

Una mappa, perciò, deve riuscire a trasmettere informazioni chiare e dati utili.
Partendo da questi presupposti, è facile anche definire una mappa concettuale: essa non è altro che una rappresentazione grafica (un disegno schematico, un quadro riassuntivo) di un ragionamento che abbiamo fatto e che vogliamo comunicare agli altri, evidenziando almeno tre aspetti:

a - l'oggetto del nostro ragionamento
b - i concetti che vogliamo evidenziare
c - il percorso del ragionamento e i legami fra i concetti espressi

Appare subito evidente la valenza formativa e didattica dello strumento "mappa concettuale" che "costringe" chi la prepara a riflettere sulle proprie conoscenze, a correlare le idee e i dati a disposizione, a sforzarsi di essere preciso e chiaro nella comunicazione.

Ovviamente i gradi di complessità della rappresentazione a mappe dipendono molto dall'argomento affrontato, dalle conoscenze a disposizione di chi la realizza e dalla sua età mentale. Ma il valore didattico dello strumento sta proprio in questo: nell'essere uno strumento di rappresentazione del pensiero utilizzabile dalle elementari fino all'università.
Con la differenza che, spesso, risultano più chiare e comunicative le mappe costruite dai bambini e dai ragazzi, rispetto a quelle, troppo complesse ed elaborate, dei professori e degli specialisti (che tendono ad essere così esaurienti nei legami fra i concetti...da rendere la mappa troppo "ramificata" e di difficile lettura!).

Se intendiamo la mappa concettuale come strumento di comunicazione del pensiero o, comunque, di rappresentazione di un percorso cognitivo, allora possiamo impostarne l'uso didattico secondo due prospettive:

1 - la mappa come mezzo di indagine e di studio

2 - la mappa come mezzo di sintesi conoscitiva finale

In altre parole: possiamo usare le mappe sia durante la fase di studio (come progettazione del percorso di indagine da effettuare), sia al termine del percorso didattico (come schematizzazione delle conoscenze acquisite).

 

Nel primo caso gli alunni (collettivamente, a gruppi o individualmente) preparano una prima mappa che serve per proporre le direzioni della ricerca, i concetti da sviluppare, i punti da toccare nello studio dello specifico argomento.

In questa fase la mappa è indicativa di "quanto già si sa".

 

Nel secondo caso, al termine della ricerca, l'argomento, ormai indagato e conosciuto, viene presentato attraverso la mappa in modo più completo ed esauriente, sottolineando legami e concetti che, inizialmente, non erano evidenti o conosciuti.

In questa seconda fase la mappa è indicativa di "ciò che si è appreso" e del percorso conoscitivo effettuato.

Se tutto fin qui è stato chiaro (!) dovrebbe essere evidente che la mappa concettuale costituisce un validissimo approccio al metodo di studio. Purché essa sia intesa in senso dinamico e in prospettiva di sempre possibili miglioramenti e sviluppi: insomma, la mappa concettuale non deve essere considerata come un contenitore precostituito fatto di caselle da riempire e da collegare con delle frecce!

Sono ormai numerosi i programmi utilizzabili per l'elaborazione di mappe concettuali.
Poichè li ritengo una risorsa  molto promettente da un punto di vista formativo ho ritenuto utile "recensirne" alcuni e dare indicazioni su come reperirli.

Prima però due precisazioni:

a) per quel che concerne la valenza e la potenza didattica di questi strumenti mi sembrano sufficienti da una parte l'indicazione bibliografica di un "classico" dell'argomento (J.D. Novak, D.B, Gowin - «Imparando a imparare», SEI, Torino, 1989), nel quale si fa riferimento a esperienze d'uso  sia nella scuola di base sia in quella superiore, e appunto una "mappa", nella quale sintetizzo alcune delle possibili finalità del loro impiego:

figura 1

b)        una mappa va concepita con grande chiarezza NON come "disegno", ma come (il tentativo di arrivare alla) rappresentazione di un ragionamento; l'assunzione esplicita di  questo punto di vista è molto importante sul piano generale - cioè con qualsiasi tecnologia ci si appresti a realizzare mappe - ma soprattutto in ambiente elettronico, perché solo con questa prospettiva cognitiva si possono utilizzare fino in fondo le possibilità di procedere per raffinamenti progressivi, di perfezionare via via gli oggetti, che sono date dalle tecnologie di elaborazione delle informazioni su supporto flessibile.

 

 

Le mappe concettuali sono sistemi di rappresentazione della conoscenza; rappresentano, in forma grafica, la reticolarità delle mappe cognitive che sono per loro natura interne al soggetto.Esse sono costituite da un insieme di concetti (parole-concetto) inserite in un cerchio (nodo ) e collegati tra loro da linee che identificano la relazione esplicitata con parole-legame.

Come si costruiscono le mappe concettuali

 

 

 

 

Lo spunto per la costruzione di una mappa concettuale può arrivare dalla lettura di un brano, di un capitolo di un libro, dalla discussione di un argomento, dalla visione di un filmato o di un’immagine, e così via.

In tutti questi casi comunque è consigliato:

  • Leggere e analizzare il brano riflettere sul tema analizzare l‘immagine o il filmato interpretando il messaggio veicolato
  • Individuare e selezionare le parole-concetto e scriverle in un cerchio
  • Individuare le relazioni che esistono tra le parole-concetto
  • Collegare i cerchi con linee di relazione e scrivere le parole legame.

La mappa può essere costruita in gruppo, in gruppi o individualmente.

In gruppo: si discute di un argomento e lo si schematizza insieme cogliendo il contributo dei singoli.

In gruppi: ai vari gruppi viene assegnato lo stesso lavoro o una sua parte e si arriva quindi alla costruzione di più mappe che possono essere simili o diverse a seconda di come il gruppo ha interpretato l’argomento. Successivamente dopo una fase di confronto e discussione si passerà alla costruzione di una mappa comune e condivisa.

Individualmente: il procedimento è analogo a quello sopra descritto.

 

 Strumenti utili allo studente

le mappe sono utili allo studente perchè:

  • Favoriscono l’organizzazione relazionale dei concetti posseduti e in via di costruzione
  • Favoriscono la produzione linguistica
  • Consentono di evidenziare le relazioni gerarchiche
  • Consentono di rappresentare graficamente le conoscenze e fanno quindi riflettere sulle informazioni possedute
  • Possono migliorare il metodo di studio e l’apprendimento
  • Consentono di sfruttare le potenzialità della memoria visiva.

Le mappe favoriscono quindi la metacognizione.

Inoltre, l’uso del computer per la rappresentazione grafica, magari con un software specifico, motiva i ragazzi più della rappresentazione su carta. Comunque tale metodologia è sicuramente più vantaggiosa anche perchè consente di elaborare e manipolare le mappe in modo molto veloce.

 

Strumenti utili all'insegnante

Le mappe sono utili all'insegnante:

  • perchè consentono di riscontrare eventuali carenze nello studente e di programmare gli interventi di recupero, di conoscere come gli studenti organizzano e usano le loro conoscenze
  • per l’ analisi dei libri di testo
  • per la programmazione didattica
  • per rappresentare graficamente ed in modo conciso le conoscenze.

In generale l’insegnante, nella sua attività didattica, dovrebbe considerare che :

  • il soggetto dell’apprendimento è l’alunno
  • si costruiscono nuove conoscenze, non dal nulla, ma sulla base di quello che uno già sa e sa fare
  • per favorire l’acquisizione della conoscenza, l’alunno deve organizzare le informazioni nuove con quelle già possedute in uno spazio di apprendimento valido ( uso delle nuove tecnologie come supporto ).

La costruzione di una mappa concettuale, creata evidenziando i concetti fondamentali e le loro possibili relazioni, sicuramente consente di rendere reticolare la trasmissione lineare e sequenziale delle informazioni (tipica del testo scritto o parlato) aiutando lo studente a ricostruire in modo strutturato le sue conoscenze.

  Strumenti utili a costruire ipertesti

Le mappe sono utili:

  • come strumento perchè consentono di organizzare in forma reticolare le informazioni
  • come piano di lavoro per la costruzione dell’ipertesto.

 

Passiamo ora al software.  

Inspiration 6.0 per Windows

 Consente di organizzare le idee sia secondo il modello della mappa grafica sia secondo quello dell’outliner gerarchico: con un colpetto di mouse infatti si passa immediatamente da un sistema di rappresentazione all'altro.

Ne sono reperibili su Internet le versioni dimostrative,  con cui non è possibile il salvataggio dei files, oppure le versioni di valutazione corredate di alcuni esempi di tipo didattico e pienamente funzionanti per un periodo di 30 gg.

La semplicità dell'interfaccia rapidamente consente di superare qualche impiccio derivante dalla lingua inglese: ciascuna operazione fondamentale (definizione di un blocco, sua denominazione, interventi sulla forma del blocco stesso, tracciamento e denominazione delle relazioni) è infatti realizzabile attraverso strumenti direttamente visibili e facilmente identificabili.
Di grande utilità mi appaiono infine la possibilità di definire verbalmente le relazioni nonché quella di orientarle mediante  punte di freccia, come precedemente   illustrato nella figura 1.

    

 

The Brain. Anche questo programma è reperibile via Internet. Come il precedente software dà all'utente la facoltà di spostare l'attenzione da un punto a un altro della mappa e di assistere ogni volta a una sua ristrutturazione dinamica (cfr. figura 4 e figura 5).

 

figura 4

figura 5

Soprattutto però può divenire un utile strumento di guida e di orientamento sulla rete Internet, dal momento che consente e di immettere indirizzi attivi nei propri "blocchi"  e di pubblicare e quindi di condividere il proprio lavoro su di un sito apposito.