progettazione
il gruppo di lavoro
Bisogna decidere in anticipo il livello
di partecipazione degli alunni alle fasi di progettazione e assemblaggio.
In sintesi si possono configurare varie situazioni, con diverse forme di
coinvolgimento attivo circa l'uso delle tecnologie.
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Una prima situazione è quella in cui
i ragazzi partecipano attivamente alla progettazione teorica, alla
ricerca dei materiali ma non intervengono materialmente nella fase
di assemblaggio, limitandosi a suggerire con i loro interventi le
"mosse" dell'insegnante.
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Una seconda situazione è quella in
cui i ragazzi intervengono prevalentemente nella fase di editing e
lavorano, se necessario in gruppi individuati sulla base di predisposizioni
e competenze, soprattutto alla sistemazione dei testi, al ritocco delle immagini,
al trattamento degli audio e dei video.
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Una terza situazione è quella in cui
gli alunni intervengono attivamente nella fase di assemblaggio ma
all'interno di griglie ben definite. I docenti predispongono una struttura
di massima, una sorta di "semilavorato" con pagine e parte dell'interfaccia
dell'ipertesto già strutturate. I ragazzi completano il lavoro inserendo
altri elementi, attivando dei link e modificando la struttura iniziale, fino
ad ottenere un risultato definitivo.
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Una quarta situazione vede i ragazzi partecipare
direttamente sia alla progettazione che alla programmazione multimediale
utilizzando anche lo strumento di authoring e/o il linguaggio di
programmazione.
L'organizzazione dei gruppi è
molto importante.
La progettazione multimediale, per sua natura, sollecita una organizzazione
della classe per gruppi. Ma come dovranno essere costituiti e per quale
finalità dovranno lavorare?
Si possono verificare due situazioni
limite.
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Nella prima l'insegnante o gli insegnanti
decidono di far lavorare i ragazzi puntando soprattutto sulla collaborazione
reciproca, senza definire ruoli precisi, cercando di fare in modo che
"tutti facciano tutto", ovviamente discutendo, aiutandosi. Gli insegnanti,
in questo caso, privilegiano soprattutto il processo, pongono l'accento
sull'acquisizione, da parte di tutti i ragazzi, di alcune abilità
fondamentali e sul raggiungimento di alcuni obiettivi comuni. In questo
caso il docente è un tutor, un esperto che cerca di aiutare
i suoi allievi a compiere coscientemente e autonomamente dei progressi
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Nella seconda situazione gli insegnanti decidono
di organizzare dei gruppi di lavoro puntando sulle caratteristiche specifiche
dei ragazzi, mettendo insieme un'équipe in cui ciascuno svolge
prevalentemente un ruolo più o meno specializzato. L'accento è
sul prodotto, più che sul processo. In questo caso il
docente somiglia di più ad un coach, un "allenatore" che
cerca di pilotare la sua squadra verso risultati di qualità, valorizzando
il più possibile le individualità di cui dispone.