Il Pliocene astigiano
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Nell’ultimo periodo dell’Era Terziaria, detto Pliocene, il mare occupava tutta la Pianura Padana; l’Astigiano era un’ampia insenatura di mare poco profondo, delimitata a sud dai rilievi delle Langhe e a nord da una bassa isola, rappresentata dall’attuale Monferrato settentrionale.

Nella zona centrale del Bacino Pliocenico Astigiano vi fu la deposizione di sedimenti fangosi: le argille azzurre che nelle nostre zone si possono trovare sul fondo delle valli; verso i bordi invece c’erano depositi sabbiosi caratteristici di ambienti costieri: sabbie affioranti nei dintorni della zona di Asti che dettero il nome "Astiano" a questo periodo.

Con il passare del tempo, a causa dell’accumulo di sedimenti e del ritiro del mare a seguito del sollevamento dei fondali, la profondità del braccio di mare diminuì. Ovunque si depositarono sabbie. L’ambiente continentale guadagnò terreno.

 

 

Ci fu  un cambiamento degli animali che abitavano i fondali.

Mentre prima il mare era simile all’attuale Adriatico ma con un clima subtropicale, dimostrato dalla presenza di molluschi come l’ Isognomon, caratteristici delle acque calde, questi generi circa 3 milioni di anni fa si estinsero lasciando animali simili a quelli che si trovano oggi nel nostro mare.

 I resti di molti animali marini grandi e piccoli rimasero sul fondo e vennero successivamente ricoperti dalle sabbie e dalle argille che i ghiacciai, i fiumi e i torrenti trasportavano dalle Alpi all’Adriatico.

E' stato possibile ricostruire l'evoluzione del paesaggio astigiano nel Pliocene grazie alle numerose testimonianze paleontologiche.

Le argille azzurrastre, usate industrialmente per laterizi, contengono molti fossili, soprattutto Molluschi (tra i quali prevalgono i Gasteropodi) , altri invertebrati come i Brachiopodi, granchi e ricci di mare.

Nelle sabbie giallastre astiane (Valleandona) si trova una quantità di fossili molto abbondante, soprattutto conchiglie di molluschi Bivalvi (Glycymeris insubrica che vive parzialmente infossato nella sabbia; Isognomon maxillatus, Donax minutus, Ostrea edulis, ecc...). Insieme alle conchiglie si trovano anche resti di Cetacei e fossili di natura terrestre: foglie.

Al di sopra delle sabbie gialle compaiono i depositi continentali che vengono indicati con il nome di "Villafranchiano" (da Villafranca d'Asti), resti di questo periodo sono: fossili di vegetali, legni, foglie, ossa di mammiferi.

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