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        BUENOS AIRES SI APRE LA CONFERENZA INTERNAZIONALE CONTRO L’EFFETTO
        SERRADisco verde al Protocollo di
        Kyoto
 E da gennaio parte il mercato dei gas serra
 BUENOS AIRESE’ iniziata la Conferenza internazionale sul clima di Buenos Aires, è
        la decima e sarà una conferenza movimentata dove si deve parlare del
        protocollo di Kyoto e dell’abbattimento dei gas serra. Due temi su cui
        le nazioni si azzuffano. Ai lavori partecipano circa 5.000 delegati di
        150 paesi, riuniti fino al 17 dicembre . Erano sette anni che l'accordo
        di Kyoto, che obbliga i paesi firmatari ad una riduzione sostanziale
        (5,2 per cento) delle loro emissioni entro il 2012, restava praticamente
        lettera morta a causa soprattutto del no degli Stati Uniti alla sua
        ratifica. La firma del documento da parte della Russia, avvenuta poche
        settimane fa, ha permesso ora di raggiungere il compromesso minimo di
        almeno 55 paesi, le cui emissioni totali di gas rappresentino il 55 per
        cento dell'ossido di carbonio rilasciato dall'uomo nell'atmosfera. «Sarà
        un vertice del buon umore - è l'ottimistico auspicio dell'ambasciatore
        argentino Raul Estrada Oyuela, fra i principali artefici dell'accordo
        siglato in Giappone nel '97 - La ratifica russa ha rinnovato lo spirito
        di questi importanti incontri annuali». Il 17 per cento di emissioni di
        gas a carico della Russia ha infatti consentito che il Protocollo di
        Kyoto entri in vigore ufficialmente già nel febbraio prossimo, anche
        senza la presenza degli Usa che col 25 per cento delle emissioni sono la
        pecora nera del riscaldamento climatico globale. Si punta
        all'approvazione di un'agenda di azioni concrete per ridurre le
        emissioni anche per affrontare un tema cruciale: quello dell'«emission
        trading», il commercio delle emissioni che in Europa prende il via con
        il nuovo anno. Dall’1 gennaio parte la «Borsa dei fumi» che prevede
        la possibilità di vendere e acquistare quote di gas serra per
        rispettare i limiti di riduzione dei gas serra dei diversi paesi. Le
        ultime previsioni parlano di un aumento della temperatura globale da un
        minimo di 1,4 gradi centigradi ad un massimo di 5,8 entro il 2100, e di
        un innalzamento medio del livello del mare che potrebbe raggiungere
        nello stesso spazio di tempo i 90 centimetri, la conferenza di Buenos
        Aires dovrà determinare con precisione anche le aree più vulnerabili
        alla luce di questi fenomeni del tutto nuovi. La stessa capitale
        argentina è fra le megalopoli più direttamente interessate da questi
        sviluppi climatici, con previsioni catastrofiche sul suo futuro non
        lontano. Non a caso è la seconda volta in sei anni che Buenos Aires
        viene scelta come sede del vertice climatico. Altro compito della
        conferenza sarà quello di decidere in che maniera verranno trasferiti
        finanziamenti e tecnologie dai paesi più industrializzati a quelli
        meno. Si dovranno inoltre imporre nuovi limiti anche a paesi in via di
        sviluppo, come Cina, India e Brasile, che malgrado non vengano obbligati
        specificamente dal Protocollo di Kyoto, dovrebbero diminuire fin d'ora
        le loro emissioni, spesso molto dannose in relazione a zone cruciali per
        l'equilibrio ambientale del pianeta, come è il caso dell'Amazzonia.
        Visto il ritardo con cui l'accordo di Kyoto inizierà adesso a
        funzionare, organizzazioni non governative di fama internazionale, come
        Greenpeace, tenteranno in questi giorni, a Buenos Aires di far estendere
        gli obblighi del Protocollo di Kyoto anche al di là della scadenza
        2012. Nel mirino principale resta comunque la maniera con cui convincere
        giganti dell'inquinamento atmosferico, come Stati Uniti e Australia, a
        sottoscrivere il trattato.
 r. cri. |